Vorresti iniziare a studiare coreano, però non ti dispiacerebbe nemmeno avere un’infarinatura iniziale - anche per sommi capi - giusto per orientarti.
Considerazioni generiche
che possono aiutarti a comprendere i
meccanismi della lingua coreana a partire da principi base, dopo aver
memorizzato l’alfabeto:
- Orientamento della scrittura: si scrive da sinistra verso
destra in linea orizzontale come in italiano, si va a capo e si procede alla
stessa maniera.
- Come si formano e si scrivono le sillabe in coreano: le
lettere dell'alfabeto quando si uniscono a comporre una parola non sono scritte
una di seguito all'altra come in italiano, ma in blocchi di sillabe
racchiusi idealmente dentro un quadrato immaginario. Ad esempio, la parola 달 (luna) non si scrive ㄷ ㅏ ㄹ bensì
Nel caso di sillaba
costituita da una sola vocale questa non va mai scritta da sola come in
italiano, infatti in coreano davanti troverai sempre la consonante muta ㅇ a precedere la vocale. Un
esempio: la lettera ㅏ (è
la vocale che corrisponde alla a in lingua coreana) sarà scritta come 아, come si può osservare nel vocabolo 아이 (bambino).
Una sillaba può essere formata oltre che da C+V (consonante
più vocale) anche dalla combinazione (Consonante + Vocale + Consonante): C+V+C finale ; o anche dalla combinazione (Consonante + Vocale + Consonante +
Consonante ): C+V+C+C finali. In Questi
2 ultimi casi troviamo una differenza che salta all'occhio: l'esistenza in
coreano del patchim. Che cos'è?
Si tratta della consonante finale scritta nella parte sottostante della parola che in italiano non esiste: prendendo
come riferimento il vocabolo scritto in precedenza 달 (luna), notiamo come la
consonante ㄹ si trovi alla base della parola, proprio in posizione
di patchim.
La divisione in blocchi sillabici con una parte sopra e l'altra sotto a
costituire una parola, quindi si riscontra in alcune parole del coreano,
invece in italiano - come già sappiamo - una parola è scritta sempre sullo stesso piano, al di sotto
mai. Quindi in coreano le consonanti non è detto che si trovino sempre e
solo sulla parte alta della parola, ma anche alla base. Esempio: 달 (luna) * C+V+C oppure 넋 (anima) * C+V+C+C.
- In coreano esistono variazioni di pronuncia:
Il suono delle consonanti, ovvero il modo in cui si pronunciano, mentre in
italiano resta più o meno immutabile, in coreano si modifica secondo la posizione
che le consonanti occupano all'interno di una parola invece di un'altra.
Esempio: nel sostantivo italiano dado
la d si pronuncia sempre come
d; ecco, il suono coreano corrispondente alla d è dato dalla lettera ㄷ in alcune circostanze questa consonante coreana si dovrà
pronunciare t o se si trova in patchim come una n in un caso particolare…
Quindi rispetto all'italiano alcune parole non si
pronunciano come si scrivono ma seguono delle regole precise che una volta
comprese, renderanno lo studio della pronuncia della lingua coreana più lineare
e certamente scorrevole. ✅
In lingua coreana vi è la presenza
di consonanti aspirate (come la ㅋ, ㅍ) che in italiano non esistono, o se esiste un suono che si avvicina - come la lettera ㅎ - non prevede aspirazione (la h è muta in
italiano) .
- Struttura della frase : L’italiano
è una lingua SVO, significa che la
struttura della frase è la seguente: Soggetto + Verbo + Complemento Oggetto.
ESEMPIO ▶ Io studio la matematica.
Il coreano contrariamente è una lingua SOV, significa che la struttura della frase è la seguente: Soggetto
+ Complemento Oggetto + Verbo. ESEMPIO ▶ Io la
matematica studio.
- In coreano infatti il Verbo è sempre
posto alla fine della frase.
Il verbo in coreano
ha una forma unica per tutte le persone. Se prendiamo come riferimento il
verbo
그리다(disegnare) può significare sia io disegno, voi disegnate; non ha genere né numero.
I verbi nel
vocabolario si trovano nella forma del dizionario con la
terminazione 다 . Togliendola, otteniamo la
radice del verbo. Lo stesso principio ci diviene familiare se pensiamo alle
desinenze are –ere-ire dei
verbi in italiano.
I verbi sono coniugati secondo criteri quali tempo verbale
(passato, presente e futuro) in coreano come in italiano; però
in coreano i suffissi del Verbo indicano anche il registro formale o il
livello di cortesia da adottare con il proprio interlocutore nello scritto come
nel parlato.
- La
lingua coreana presenta infatti numerosi livelli di cortesia, usati di volta in volta in un contesto comunicativo a seconda della familiarità che si ha con chi si parla.
Il Confucianesimo con i suoi valori improntati al rispetto
di chi è più grande per età o socialmente più importante ha condizionato la
società coreana nel corso del tempo, riflettendosi anche sui modi di utilizzo
della lingua; ecco spiegati l'esistenza nel coreano di suffissi onorifici o dei
vari registri. Troverai il modo di rendere nella conversazione queste differenze grazie al corretto uso dei suffissi verbali, o dei sostantivi
onorifici, o impiegando posposizioni apposite.
- Aggettivi in coreano si coniugano come i verbi. In italiano, quelli che sono aggettivi ad esempio in coreano sono trattati come verbi, denominati descrittivi.
이탈리아 è la parola
che in coreano identifica la nostra nazione, l’Italia.
Unendo a essa la particella 에 che identifica lo stato in
luogo otterrai
이탈리아+에 che si scrive e si pronuncia tutto attaccato이탈리아에 che
significa in Italia
- I sostantivi non hanno genere né numero, ciò nonostante Il plurale è dato da un suffisso 들 che viene aggiunto
+ al sostantivo. Esempio: 사람 significa "persona". Il plurale 사람 + 들 diventa
사람들 cioè "le persone". Ci sono anche altri suffissi per distinguere i sostantivi maschili dai femminili.
In
coreano le parole non sono accentate né si scrivono in maiuscolo, minuscolo o stampatello.
Possono sembrare delle nozioni estremamente complicate viste
nell'insieme
la verità è che
anche le cose più difficili , che sembrano in assoluto le
più complicate, si scompongono pian piano fino a divenire certamente più chiare
e semplici! ✅
È bene costruire passo passo le basi quando si apprende una
nuova lingua senza avere fretta!
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